LA RISORSA DEL FIUME CRATI

LA RISORSA DEL FIUME CRATI

Mi sento di sottolineare come la scommessa sulla quale bisogna lavorare è che la cultura dell’ambiente,   cioè la sua difesa e promozione attiva sia il cardine del territorio luzzese e non solo. Il Crati e le sue anse per il nostro paese e per l’intero comprensorio, è un elemento naturale strategico dalle alte potenzialità, in grado di poter rovesciare lo stato di degrado nel quale si trova l’intero comparto territoriale che si snoda lungo le sue rive. Chi vede il Crati, oggi, è difficile che possa apprezzarlo  ma con un’attenta osservazione si può pensare in maniera diversa, migliore. Vedere il Crati non più come fiume degradato, non come un corso d’acqua di bassa qualità o come presenza residuale di Luzzi ma come risorsa che può diventare protagonista essa stessa, “salvare la città stessa”. Questo è un lavoro che può essere detto più letterario che tecnico ma stiamo attenti che sovente è proprio il romanzo ad essere più vicino alla realtà futura di quello che è la semplice proiezione statistica della realtà presente. Non bisogna rassicurarsi dalle idee dei progettisti e dagli ambientalisti ma soprattutto dalle decisioni degli Amministratori, dagli operatori tutti, affinchè il pensiero si spinga oltre, al di la della semplice deduzione tecnica, al di la del  lato verso  un terreno di riflessione più lontana, forse più vera se sganciata dalle facili parole dei comizi elettorali. La riqualificazione del Crati non può che soffermarsi sulle reali possibilità di realizzare un parco fluviale che diventi una sorta di pulsazione cardiaca, vitale per una vasta area che inglobi tutto il comprensorio. In tal senso si può esplorare la possibilità di riqualificare il Crati con eventi e episodi che si collocherebbero in una rigenerata fascia verde lungo  le proprie anse, luoghi di sosta per dolci e piacevoli momenti di lettura: rilassarsi mentre ci si trova abbracciati dalla natura con lo scorrere dell’acqua. Mi spingo ad anteporre su tutto il tema del paesaggio, del rinnovamento di questo nostro paesaggio di “vallata” che ha nel Crati il suo momento culminante. Oggi è un brutto scarico di rifiuti ma può diventare la chiave da cui muovere un progetto, una visione, un’idea da mettere all’attenzione da chi fa muovere i fondi economici e non gli applausi di rito elettorale.

Arch. Filippo Giorno