Adolfo Antonio Rogano da cervello in fuga a candidato alle prossime regionali calabresi.

Intervista di Giorgio Durante

Tra i numerosi candidati alle prossime consultazioni regionali calabresi  con i quali mi sono trovato ad interloquire mi ha incuriosito particolarmente  la storia di un giovane chirurgo d’urgenza Cosentino in rientro dalla Francia, mi ha colpito soprattutto la grinta con la quale racconta i suoi successi professionali, in termini di salvataggio di vite umane, e la rabbia di non poter fare di più visto il contesto difficile nel quale opera, la malridotta sanità calabrese.

Ma chi è Adolfo Antonio Rogano? “Nonostante non sia ancora quarantenne esercito la professione di  chirurgo da diversi anni. La mia è una storia di un giovane che è dovuto andare all’estero per affermarsi, come capita a migliaia di altri giovani calabresi. Liceo scientifico a Cosenza, laurea in Medicina e Chirurgia alla Sapienza, sempre a Roma completo gli studi con la  specializzazione in chirurgia generale, al Policlinico Umberto I. Nel 2011 lascio l’Italia per un ulteriore specializzazione in Chirurgia d’Urgenza in Francia, allora vivevo a Parigi nell’antico e storico quartiere ebraico del  Marais e lavoravo nella  clinica di  Pontoise, centro d’eccellenza di chirurgia gastrointestinale. E’ qui che  ho la fortuna di conoscere colleghi  straordinari, ed è qui che opero assiduamente e maturando buona parte delle mie competenze professionali, erano tempi di grandi sacrifici. Proprio in Francia ho affinato professione di chirurgo avendo anche la fortuna di interagire  con colleghi provenienti da diversi paesi.  Sono appassionato del lavoro che faccio, supportato anche da una forte volontà che mi è da stimolo per raggiungere risultati migliori”.

Quello che traspare dal suo raccontarsi  è che Adolfo Antonio Rogano è un giovane calabrese, ricco di entusiasmo per la professione medica e  di  amore per la propria terra. Sacrifica quotidianamente i suoi affetti per quel  senso di dovere che lo mette continuamente in discussione con se stesso. Da anni, racconta, non conosce festività, non conosce  riposi, non conosce  malattie, perché il senso di  responsabilità è cosi forte che è al di sopra di ogni cosa, vista la carenza di personale e mezzi, del contesto nel quale oggi è calato, cioè l’Ospedale civile di Cosenza.

Ciò che ti colpisce maggiormente è che per lui non dovrebbero esistere malati di serie A e malati di serie B. Sogna una sanità efficiente alla portata di tutti, anche di chi non ha i mezzi economici: ” Tutti hanno diritto alla salute ed ad accedere alle cure, ma con tempi ragionevoli, non è possibile che per alcuni esami ci siano liste di attesa superiori a sei mesi, salvo raccomandazione. Il lavoro di volenterosi OSS, e di altri operatori sanitari viene sminuito da una burocrazia pletorica  ed asfissiante che toglie risorse ai servizi sanitari veri e propri“.

“Da medico, quotidianamente, mi faccio carico dei problemi  di intere famiglie che soffrono per questo sistema malato, e non mi tiro mai indietro. Spesso mi ritrovo a fare delle consulenze e delle visite gratuite, in orari impensabili, magari dopo una notte intensa di lavoro”.

La sua idea di Sanità emerge in tutta la sua forza ed emotività che diventa quasi collera nel momento in cui parla dei condizionamenti della politica nella sanità, una realtà iniqua che lo spinge a  prendersi cura di tutti quei malati “bisognosi e  boicottati dal SISTEMA, perchè privi di mezzi per far valere i propri diritti”.

Il Dott. Rogano ci tiene a sottolineare: “Onoro e rispetto  il giuramento di Ippocrate, spesso calpestato da chi si sente onnipotente motivato solo da interessi personalistici”.

Cosa la spinge a candidarsi alle regionali, in uno schieramento al di fuori dalle logiche tradizionali dei Partiti? La risposta è semplice: mi sono sempre impegnato, prima come studente e poi come medico. Ho sempre lavorato,  libero da padroni. Se sono arrivato fin qui, lo devo solo a me stesso, alla mia perseveranza ed alla mia tenacia. I miei sono valori universali, laici, di onestà e libertà intellettuale,  che non appartengono a nessuna ideologia politica attuale. La politica oggi non vive di ideali, ma  di inciuci e compromessi  ai quali io per formazione e natura non voglio scendere. La verità,  è che io sono un uomo libero,  sperao che attraverso il mio impegno qualcosa si muova per far rinascere questa meravigliosa regione, terra di conquista e di contraddizioni.

Non pensa che questa sua scelta possa provocare nei suoi confronti delle reazioni negative visto chi sono i maggiorenti della sanità calabrese? 

Certo lo penso da tempo e negli ultimi giorni ne ho avuto la prova lampante, ma come dicevamo poco fa, sono oltre che  un uomo libero, un uomo con le spalle forti. Dante scriveva nell’Inferno : ”Non ti curar di loro ma guarda e passa” ed aveva ragione.

Il Dott. Rogano ormai pare senza freni, è un fiume in piena: “Sono come un treno in corsa. Mi rivolgo a coloro i quali  da quando hanno saputo della mia scesa in campo, provano a farmi terra bruciata…. Dico loro, di stare attenti  e di non osare a fermarmi, perchè rischierebbero di farsi del male. Sono pronto a buttare giù i muri. Ritornano  le parole di prima: Sono un uomo LIBERO, a differenza di coloro i quali per timore di essere scoperti,  hanno omesso di  mettere una firma affinché  si formasse la Lista Calabria Libera”.

Dott Rogano, tre cose da fare nella sanità Calabrese: 

1)Rivisitare il piano di rientro “lacrime e sangue” che danneggia non solo gli operatori, ma soprattutto i pazienti. Basta! usare come agnelli  sacrificali medici, infermieri ed OSS . Basta! privare della propria dignità i pazienti. Basta! far calpestare i nostri diritti ed essere utilizzati come terra di conquista dei poteri forti. Basta! classificare la sanità come sanità di serie A o B , dove   sei hai i soldi vai a curarti nei centri del Nord. Anche qui si potrebbero  creare dei centri specialistici d’eccellenza come al Nord.

2) Incentivare la formazione del personale sanitario a tutti i livelli, perché non è giusto che io per fare un corso di: chirurgia, di ecografia d’urgenza e quant’altro devo prendere l’aereo e partire. Anche qui possiamo creare dei centri di formazione  ovviamente facendoci aiutare da chi ne sa più  di noi..

3) Riorganizzare il sistema di emergenza territoriale mediante investimenti mirati  CHIARI E SENZA COMPROMESSI,  no come hanno fatto finora  le politiche clientelari mediante investimenti su strumentazioni,  assunzioni,  adeguamento delle strutture, e giustappunto formazione.

Ovviamente per fare questo bisogna buttare giù un sistema malato, contagioso e azzerarlo.

Sappiamo delle sue esperienze professionali all’estero tornerebbe in Calabria dopo aver toccato con mano come funziona la sanità ed in generale tutto il sistema Calabria?

L ‘ho  detto più di una volta prima a me stesso e poi a chi mi conosce….A primo acchito no, perché in Francia la medicina è all’avanguardia, tutto è perfetto. Reparti puliti, sale operatorie efficienti, medici competenti. Lavorare  era gratificante e non  mi pesava, ma come ho detto più volte, ho voluto portare la mia esperienza estera nella mia regione, sono una persona altruista, voglio mettere a servizio della Calabria,  il mio bagaglio di esperienze maturato all’estero. Certo, quando sono rientrato ero ignaro di tutto questo marciume che ci circonda. Rifarei tutto senza pensarci un attimo…Devo aiutare la mia Regione, devo contribuire al miglioramento della mia terra….E’ un’opera ardua, direi titanica, ma lo devo alla mia gente, alla mia cultura al mio essere sempre un calabrese fiero di esserlo. Non lo so se ce la faro, ma fra qualche tempo, qualora non dovessi farcela, potrò dire a me stesso e ha chi ha creduto nel mio progetto “Io ci ho provato!”

Certo una bella sfida per il Dott Rogano, il quale è consapevole che nel contesto nel quale lavora questa sua scelta è controcorrente e  malvista soprattutto tra i numerosi “clientes” della politica che abitano numerosi gli ospedali Calabresi.