Cosenza ancora cartelle pazze, il Movimento difesa del cittadino denuncia
Il Movimento difesa del cittadino denuncia:
Cartelle pazze, Municipia, nuovo concessionario del Comune di Cosenza chiede nel 2018 il pagamento dell’imposta Municipale Unica (I.M.U.) anno 2012 di un immobile alienato circa 20 anni prima.
Deve aver preso un colpo quel cittadino che subito dopo le festività di fine anno ha ricevuto la notifica di MUNICIPIA S.P.A. di una cartella con importo di Euro 1.162,00; relativa ad un IMU di un immobile sito in Cosenza. Ma già ad una prima lettura lo stesso si accorgeva che qualcosa non andava, per questo ha pensato di rivolgersi agli uffici dell’associazione consumatori MDC, di Cosenza. E’ bastato poco agli esperti dello sportello per rendersi conto che si trattava di un classico esempio di cartella pazza, casistica che con l’avvento della digitalizzazione si riteneva ormai superata, evidentemente non lo è per il Comune di Cosenza e per la sua nuova concessionaria Municipia S.P.A.di Trento che si presenta con questo biglietto da visita, dopo essersi aggiudicata l’appalto per questi servizi per un importo di € 5.178.649,50, dato riportato dal sito della trasparenza del Comune di Cosenza. Torniamo però alla cartella, un’attenta lettura riservava più di una sorpresa intanto la notifica avveniva dopo intervenuta prescrizione, in questi casi di cinque anni così come previsto dell’art. 2948 c.c. per la prescrizione ordinaria, ma la cosa più sorprendente era che questo cittadino non era più in possesso dell’immobile da circa 20 anni esattamente dal 1999 essendo stato alienato e da allora non ha mai ricevuto alcun avviso o comunicazione che gli potesse far pensare di risultare titolare ancora dell’immobile in oggetto. Ovviamente i legali del Movimento difesa del Cittadino sono all’opera per chiedere il ritiro in autotutela agli uffici comunali di tutti gli atti ritenuti a questo punto illegittimi, diffidando i soggetti coinvolti a perseguire nel loro intendo di recuperare risorse con queste modalità che appaiono al momento per lo meno discutibili e probabilmente completamente infondate. Laddove invece non ci fosse questo ravvedimento da parte dei soggetti che hanno avanzato richiesta di pagamento, l’associazione consumatori sosterrà il malcapitato cittadino in tutte le sedi con azioni anche risarcitorie tese a tutelare tutti i diritti dello stesso.