Anna Falcone: “qualcuno pensa di poter condizionare il futuro della Calabria alla sopravvivenza del proprio potere personale”.

di Giorgio Durante

Non deve essere andato giù a qualcuno il fatto che Pietro Tarasi e Angelo Broccolo, all’ultimo tavolo con il PD ed un altra decina di invitati, i più in rappresentanza di se stessi, hanno fatto il nome di  Anna Falcone. Un tavolo questo delle regionali destinato a fallire come è facilmente prevedibile. Appeso tra l’altro alla data delle consultazioni che è sempre più probabile slittino in primavera. Anna Falcone per i pochi che non la conoscono è un esempio di coerenza politica, questo fatto probabilmente non giova, come non giova la formazione, la cultura e la serietà. Soprattutto in una regione dove gli applausi vanno agli indagati che lasciate le patrie galere ritornano tra i banchi del consesso regionale.Questo sistema non si deve toccare, un sistema che garantisce la sinistra quando governa la destra e la destra quando governa la sinistra è in equilibrio perfetto. Un equilibrio di poteri, massomafiosi, fintamente contrapposti, che però hanno massacrato e massacrano una popolazione da un cinquantennio, un sistema che ormai più volte al giorno è in tv a far rizzare i capelli ed a far indignare gli italiani, ma che in Calabria e a Roma gode ancora di garanzie in alcuni uffici giudiziari nonostante l’illegalità diffusa e ora mediaticamente palesata. Certo Anna Falcone, Luigi de Magistris, lo stesso Carlo Tansi, come pure Nicola Morra non garantirebbero continuità al sistema. In un post sui social è Anna Falcone che denuncia come il sistema inizi a reagire alla forte pressione dell’opinione pubblica calabrese che al netto dei miracolati, dei collusi e dei clienti, spinge proprio nella direzione della discontinuità, quella vera.

“Se per attaccarti si inventano di sana pianta gli “scheletri” che non hai, allora devono essere proprio disperati! In altri tempi, un articolo zeppo di menzogne –  e, non a caso, senza firma – non avrebbe meritato neppure una risposta. Oggi, in un momento in cui, per l’ennesima volta, qualcuno pensa di poter condizionare il futuro della Calabria alla sopravvivenza del proprio potere personale, anche inquinando e manipolando l’opinione pubblica, diventa imprescindibile farlo. E non per difendere se stessi, ma il diritto dei calabresi a essere correttamente informati. Perché no: nel panorama politico non sono tutti uguali. E, in Calabria, quelli che non si piegarono allora, e continuano a non piegarsi adesso, dentro o fuori dai partiti, sono una minaccia da scongiurare ad ogni costo. Allora, buttandoli fuori regione, oggi facendo “carte false” per non farli ritornare! Ringrazio per l’assist, querelo e vado avanti. Anzi: andiamo avanti tutti! Magari, stavolta, i calabresi riusciranno davvero a cambiare pagina e a costruirsi un futuro di libertà, opportunità e diritti uguali a quelli di tutti gli altri italiani. Per me questa è e rimane la priorità della prossima campagna elettorale regionale. Astenersi perditempo”. Il messaggio è stato lanciato chiaro e forte, nelle modalità che le persone perbene della Calabria sana prediligono.