Callipo, zero politici in giunta e rinuncia anche all’indennità di Governatore.

Redazione

L’annuncio è di quelli forti, il mite Pippo Callipo alza il tiro. L’investitura fatta da Zingaretti all’imprenditore di Pizzo, viene finalmente pienamente interpretata, la società civile entra di pieno diritto nella gestione della cosa pubblica, qualora centrasse il risultato elettorale. Sono molti i cittadini e gli imprenditori prestati alla politica nelle liste di Callipo. Certo è una presa d’atto che la politica in 50 anni di regionalismo non ha portato frutti positivi, nonostante fiumi di risorse provenienti dall’Ue  in quasi in tutti i settori si vive una crisi soffocante. Non a caso in questi giorni il tema centrale sui media è stata la partenza di migliaia di giovani calabresi. Un tema, ma potremmo parlare di ambiente, di sanità, di infrastrutture, eppure ancora politici di lungo corso agitano la bandiera, ormai sbiadita, delle cose che avrebbero fatto per questa terra, probabilmente la visuale che appare loro, dai piani alti della cittadella regionale è del tutto differente rispetto alla quotidianità della gente comune. Non hanno neanche la dignità ed il buonsenso di comprendere, ma soprattutto hanno perso il rispetto per coloro, e sono tantissimi, che annaspano, per raggiungere fine mese, per ottenere un esame in ospedale, per essere assunti dopo anni di precariato, per ottenere un alloggio popolare, per avere le strade spazzate e pulite, parliamo delle condizioni minime di sopravvivenza. Chi sventola i propri successi citando cose fatte, omette di dire che le poche cose fatte sono andate a vantaggio dei pochi e soliti clientes. Certo non tutti fanno le lunghe code in ospedale, non tutti aspettano anni la casa popolare, non tutti hanno problemi di assunzione o di affidamento di incarichi professionali, è palese a tutti però che questa fetta di popolazione che per condizioni economiche vive al di sopra della media regionale, lo deve per asservimento alla politica. Un gap, quello tra beneficiati e la gente comune che va di anno in anno aumentando, creato da una politica alla ricerca affannosa di nuovi consensi, in cambio di prebende spesso effimere e qualche volta anche provvisorie. Ci sorprendono anche certi “endorsement” delle ultime ore al segretario del PD Zingaretti, da parte di politici che per motivi di faide interne ringraziano, lo stesso, per aver momentaneamente allontanato pericolosi concorrenti, con la convinzione di sbranare da soli quel che resta di questa martoriata terra. Politici quest’ultimi, che da anni vivono in modo parassitario sulle spalle dei calabresi e che non hanno neanche il buonsenso di tacere, visto che sono coinvolti in diverse inchieste, partendo da rimborsopoli e perfino beneficiari di pubbliche risorse a vita, grazie a quella perla conosciuta in tutta Italia come il “concorsone”. Callipo questo lo ha capito anche se qualcosa ha dovuto cedere a Zingaretti in tema di candidature, altri notabili calabresi del disastrato PD hanno infiltrato giovani serventi, che hanno combattuto al di là di ogni logica il commissariamento di alcune sezioni della provincia cosentina, nella strenua difesa di privilegi e posizioni personali. Certo la passeggiata cosentina di Pippo in compagnia del solo candidato Pietro Tarasi, nell’assenza totale degli altri candidati Pd,  la dice lunga sul tipo di campagna elettorale. Che la società civile sia invisa al PD calabrese è evidente ed è un atteggiamento atavico, questi per 50 anni hanno avuto le mani libere e non tollerano interferenze, dovendo, tra l’altro subire, già da un po’ quelle della magistratura che cerca di arginare le derive illegali di molti politici e amministratori calabresi che hanno perso completamente il senso dell’etica pubblica, oltre a quello della realtà. Proprio Pietro Tarasi, imprenditore silano di successo, spiega come queste elezioni di fine gennaio segneranno il confine tra una gestione clientelare, personalistica e distruttiva della cosa pubblica, e un nuovo modello di amministrazione dialogante con le istanze dei territori e della gente cercando di creare sinergie produttive con modalità più coerenti con le peculiarità dei diversi territori.   In un prossimo articolo ci occuperemo dello schieramento di centro destra, tra delusi e transfughi e furbetti, anche la, grande confusione.