Gregorio Lillo Odoardi, ancora una volta la Suprema Corte gli dà ragione.

E’ stata annullata, dalla sesta sezione penale della suprema corte di Cassazione,  con rinvio, la decisione tribunale del riesame di Catanzaro sul sequestro dell’azienda G.B. Odoardi. In un post sui social così scrive uno dei difensori di Odoardi, l’Avv.to cosentino Ferdinando Palumbo: “Un’altra battaglia è stata vinta ma la guerra è ancora lunga. Purtroppo questa vicenda che vede coinvolto Gregorio Odoardi è trasparente come l’acqua di una fogna di Calcutta, con interessi di loschi figuri spalleggiati da personaggi di dubbio valore morale che prima o poi verranno smascherati”. Pesanti le accuse che lasciano immaginare uno scenario tipico dei tribunali di questa regione, connivenze, interessi privati, conflitti di interesse.  Lascia perplessi anche noi il tenore di alcune email che riceviamo che invece di argomentare sulle specifiche decisioni della Suprema Corte ci ripropongono i procedimenti che pendono ancora sullo stesso Odoardi, ma che, pare, siano al momento solo pendenti.  Certo hanno un bel da fare Antonio Iaconetti e lo stesso Palumbo, difensori di Gregorio Odoardi,  che si trovano ad operare in un contesto territoriale difficile come quello che è sotto la giurisdizione del Tribunale Lametino. Difficilmente si intersecano storie come questa che vede Gregorio Lillo Odoardi continuamente alle prese con le denunce del Consorzio Agricolo Scavigno  il quale vanta presunti diritti sulle stesse proprietà dell’Odoardi. Nel frattempo l’azienda è ferma e si accumulano danni per la mancata produzione a danni inestimabili d’immagine.   Con questa ennesima decisione l’azienda Odoardi intravvede la fine di un incubo, in attesa di ricostruire e ripartire con una storia aziendale  che vanta un passato ricco di successi e conosciuta in tutto il mondo.