L’Accademia varca i confini della Calabria per diffondere la cultura del buon cibo.
Era il 2011 quando un gruppo di amici, molti dei quali lavoravano lontano dalla Calabria, anche in ruoli di prestigio, decisero di formalizzare da un notaio quello che era ormai diventata per loro una buona abitudine, incontrarsi convivialmente, più volte l’anno per rinnovare una serie di piatti di tradizione quasi ormai dimenticati. Sono trascorsi otto anni e quella che era nata per scopi ludico-conviviali è diventata una realtà regionale importante e punto di riferimento dell’enogastronomia di tradizione. Ormai sono tanti gli ambasciatori dell’accademia delle tradizioni enogastronomiche di Calabria, che rappresentano nel mondo le eccellenze di questa terra, dall’Australia, all’Inghilterra, passando per l’Africa fino all’estremo oriente. L’ente che ha ottenuto il riconoscimento regionale già da diversi anni, progetta con e per le scuole percorsi di specializzazione e di alternanza scuola-lavoro, partecipa a progetti come l’ITS Iridea, con il Mancini di Cosenza, organizza eventi e patrocina convegni, simposi e seminari formativi, come la giornata di studio per il miglioramento delle produzioni di salumi insieme al Dimeg dell’Unical ed all’Onas, o come l’inaugurazione delle cucine dell’Alberghiero di San Marco Argentano -CS- alla presenza di uno chef stellato di fama internazionale. Ricerca, riscopre e valorizza prodotti e piatti di tradizione, dai grani antichi, al suino nero di Calabria, la Nduja, l’aglio di Laino Borgo, piatti come” la Cuccia”, la minestra con la NNugglia, i maccheroni con la carne “incantarata”, u Gammune di Belmonte, antico e dimenticato salume, “U Gammuncello” dell’area Aberesche Crotonese, e un’infinità di altre meravigliose eccellenze regionali. Spesso con importanti partner, enti locali ed associazioni di rilevanza nazionale come, Onas, Fis, Fic, si promuovano concorsi e manifestazioni sempre con l’obiettivo di valorizzare i territori attraverso i giacimenti enogastronomici, proprio con questo obiettivo è tra i promotori delle Strade del Cibo presso la Regione Calabria. L’Accademia inoltre promuove reti di operatori culturali ed economici, da qualche anno è anche membro della federazione italiana circoli enogastronomici -FICE-. Numerosi sono inoltre i prodotti editoriali realizzati anche in collaborazione con altri enti o editori. Da un anno a questa parte è iniziata anche la collaborazione con istituti tecnici e professionali Agrari e Alberghieri di altre regioni, dopo esser stata partner e promotore di importanti progetti come il Polo tecnico professionale Beta Calabria Med, con l’Istituto professionale di stato per i servizi alberghieri, San Francesco di Paola di Paola -CS- o l’Istituto Agrario Todaro di Rende e Tommasi di Cosenza, dove ha coprogettato un laboratorio territoriale, uno dei pochi finanziati dal Miur. Da un po’, si diceva, è partita anche l’attività fuori regione, con un’esperienza significativa tutt’ora in corso nella capitale mondiale del Pistacchio, Bronte appunto. Le attività che vertono, nello specifico, in un percorso di alternanza sull’olio extravergine, e che esplorerà a 360 gradi questo meraviglioso prodotto presente dal punto di vista colturale soprattutto nelle regioni meridionali italiane, progetto che terminerà il suo iter con uno stage che interesserà altre due regioni, la Calabria e la Campania. Un’attività ad ampio spettro, quella dell’Accademia, che assumerà nel futuro un ruolo sempre più centrale in un mondo, quello dell’enogastronomia, in pieno boom mediatico ed economico.