Il capo della protezione civile regionale, Domenico Pallaria rassegna le dimissioni.

 Il capo della protezione civile regionale l’ing. Domenico Pallaria, nel pomeriggio ha rassegnato le dimissioni dall’incarico. L’annuncio è stato fatto durante la trasmissione televisiva “Articolo 21” condotta da Lino Polimeni. Il dirigente regionale (pare che accumuli un certo numero di importanti incarichi) ha spiegato di aver rimesso la decisione nelle mani del Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, quindi non dimissioni irrevocabili ma ha rimesso la decisione alla Presidente.  La bufera sulla sanità regionale è stata innescata dalla trasmissione d’inchiesta  della Rai “Report”  dalla quale ne esce uno spaccato della Calabria, e non solo della sanità, da film horror. Certo il chiacchierato (a lui più volte si è interessata la Magistratura) Ing. Pallaria,  con la corresponsabilità di chi gli affidato l’incarico, ha messo tutti noi calabresi davvero in una situazione di estremo imbarazzo creando un danno di immagine enorme, irrecuperabile. La sua nomina come quella di tanti altri è tra l’altro la dimostrazione che i promessi cambiamenti sono stati, al momento, non solo disattesi ma relegati ad essere solo slogan elettorali. I grandi burocrati regionali, altro che spoil system! Sono sempre gli stessi, e accumulano incarichi su incarichi, chiunque governi, sempre fedelissimi all’ultimo governatore eletto, raggiungendo retribuzioni annue alcune volte superiori ai duecento mila euro anno.  Infatti allo stipendio tabellare di circa 43 mila euro, vengono aggiunte altre voci: quella della retribuzione di posizione di poco inferiore ai 50 mila euro e quella delle ulteriori indennità che sfiora anch’essa i 50 mila euro. A queste voci, poi, si va ad aggiungere la retribuzione di risultato che in Calabria spesso riescono anche a farsela anticipare, per capirci calcisticamente è come incassare il premio partita ancor prima di averla giocata. A fronte di quali competenze? Ma soprattutto ci si chiede qual’è il sistema di arruolamento e selezione? Noi un idea c’è la siamo fatta e l’abbiamo scritto più volte, è sempre quel coacervo di poteri organizzati che pervadono le istituzioni a tutti i livelli. Tornando alla puntata di “Report” E’ stato oltremodo imbarazzante ascoltare le risposte del super dirigente regionale al giornalista affermando tra una risatina ed un altra, perfino di non conoscere cosa fossero i ventilatori, proprio quei macchinari necessari per la terapia intensiva e gestiti per l’emergenza Coronavirus proprio dalla protezione civile nazionale di concerto con le unità periferiche che appunto “Pallaria” dirige in Calabria. In attesa di un auspicato ritorno alla normalità, la comunità Calabrese davvero aspetta un forte segnale di discontinuità del nuovo eletto consiglio regionale, magari anche favorendo il prepensionamento del personale, a patto poi di non farli rientrare dalla finestra come spesso è capitato, certo con queste generose retribuzioni difficile farli staccare dalla mammella.