Pietro Molinaro, traccia gli indirizzi della sua azione politica

Dopo la proclamazione, è ufficiale Pietro Molinaro siederà sugli scranni di palazzo Campanella. A chi segue la politica regionale non sarà sfuggito il suo attivismo, al momento per forza di cose solo mediatico, ma che traspare fortemente una voglia di fare concreta. La parola d’ordine durante la campagna elettorale e pure dopo la proclamazione è cambiamento. Come sempre l’argomento agricoltura lo coinvolge di più, su questo è diretto “ E’ necessario, in questo ambito cambiare governance, per cinque anni non abbiamo avuto un assessore, e di conseguenza bisogna cambiare qualcosa anche negli uffici, non è possibile che aziende soprattutto giovanili, escluse in prima istanza dalle graduatorie e poi riammesse dal Tar, il Dipartimento Agricoltura, non ottempera alle sentenze e costringe gli agricoltori, a farsi carico di ulteriori ricorsi amministrativi”. Il neoeletto spiega meglio:

“La gestione burocratica dei bandi 2016 per gli investimenti nelle aziende agricole e per l’insediamento dei giovani sul PSR 2014-2020, in palese contrasto con le normali procedure amministrative, continua a determinare ulteriori ricorsi al TAR, pur in presenza di Sentenze e Ordinanze che censurano gli e(o)rrori di valutazione. Sono diverse le segnalazioni che mi pervengono da giovani ai quali il Dipartimento ha comunicato nuove motivazioni ostative sterilizzando ed ignorando di fatto, l’esecutività delle Sentenze del Giudice Amministrativo”.  Spiega meglio Molinaro qual è il suo intento, “velocizzazione delle pratiche, non è possibile che a quattro anni dal bando ancora ci siano problemi, tanti giovani erano rimasti in Calabria sperando di insediarsi, e dopo anni o non hanno avuto risposta o hanno avuto un diniego. Noi abbiamo l’esigenza di rinnovare l’agricoltura calabrese anche con risorse umane giovani, che hanno studiato e che hanno cultura d’impresa, c’è quindi necessità di creare un contesto che faciliti il ricambio generazionale”. Ma come cambiare se le risorse umane disponibili presso gli uffici regionali sono sempre le stesse? “Certo il problema c’è e le conseguenze le abbiamo viste, ma le risorse umane vanno organizzate meglio, con direttive precise e un affiancamento quotidiano, cosa che è mancata nella passata legislatura”.

Ovviamente l’incontro non poteva non tener presente la valutazione delle prime nomine della Governatrice Santelli, “Penso che le nomine fatte vadano aldilà dell’aspetto mediatico, l’esperienza di questi soggetti come de Caprio e la Savaglio ritengo che possano dare un valido contributo in settori strategici per questa regione, ma questo lo diranno i cittadini che dovranno valutare l’operato di questi in relazione ai risultati”. Negli ultimi giorni il neo consigliere regionale è intervenuto più volte sulla gestione dell’Agenzia regionale per l’Agricoltura e sulle promozioni gestite internamente all’ente, come pure il ruolo dell’Arpacal in relazione alle ultime vicende che hanno molto colpito l’opinione pubblica, parliamo di inquinamento ambientale nell’area di Bisignano. “E’ grave che mentre si insediava la Presidente Santelli alla Cittadella Regionale quasi in contemporanea all’ARSAC , Ente Strumentale della Regione Calabria per l’Agricoltura e l’Agroalimentare, si procedeva ad effettuare “motu proprio” circa 200 promozioni. Credo che quanto accaduto, senza una opportuna e documentata verifica con il coinvolgimento del nuovo Governo Regionale sia eticamente scorretto e non va nella direzione del cambiamento auspicato. Un colpo di mano? Mettiamola così: una promozione di massa, una pratica che già nel passato, in diverse Amministrazioni Pubbliche Regionali, ha provocato disastri ed ingiustizie. Quanto avvenuto, snatura ancor di più il ruolo dell’ARSAC che proprio nei circa 850 ettari gestiti nei centri sperimentali necessità di personale. E’ in questo modo che si svolgono i compiti Istituzionali dell’Agenzia e non con percorsi di carriera che ingolfano gli uffici. Bisogna affascinarsi al cambiamento ma….lo dobbiamo fare tutti seriamente! Con riferimento ai fatti che riguardano l’ambiente, certamente la filiera dei controlli non funziona e invece dovrebbe essere costante un attento e lineare sistema di monitoraggio che consenta il corretto svolgimento dell’attività individuando immediatamente le sostanze contaminanti e quello che non va. Oltre ad essere all’avanguardia nei controlli per la tutela dei suoli e dei corsi d’acqua per mantenerne la loro qualità e utilizzo, dobbiamo sui reati ambientali applicare “tolleranza zero”. In presenza di una situazione del genere occorre che, in via precauzionale, anche la Regione Calabria sospenda la ditta e metta in atto una indagine amministrativa interna, che, con l’ausilio di Enti Regionali (vedi ARPACAL) verifichi inadempienze e stabilisca un protocollo di controlli incisivo che preveda chi fa e che cosa ed entro quale tempo. Il tempo di eventuale connivenze deve terminare! Su questi argomenti accetto anzi auspico un confronto”. In relazione ad un altro tema caldo cioè la sanità, affidata da tempo ad un militare con le stellette Molinaro ha una sua idea. “Innanzitutto deve cambiare il rapporto con il Commissario dobbiamo evitare contrapposizioni e dobbiamo sedendoci intorno ad un tavolo iniziare a ragionare, tenendo presente quelle che sono le esigenze dei cittadini. La situazione del pronto soccorso di Cosenza ha superato i limiti della sopportabilità. Il Commissario a mio parere deve operare una forma di controllo su quelle che sono le questioni relative alle forniture, infiltrazioni della ndrangheta, corruzione e soprattutto contenimento degli sprechi, gli aspetti organizzativi dei servizi vanno invece demandati alle specifiche competenze eventualmente di altri soggetti. E’ chiaro che la Calabria ha le sue peculiarità come lo è ad esempio l‘orografia stessa, paesi dell’entroterra che sono una importante percentuale dei centri abitati che devono essere messi in condizione di usufruire di servizi sanitari efficienti e moderni”. Conclude Molinaro spiegando quello che per lui è il significato di cambiamento, “Una metodologia, un approccio, un etica che va recuperata da parte della politica la quale deve fare proposte chiare che le comprendano tutti, e a qualcuno va detto anche di no, mi auguro che stando a Palazzo Campanella con i colleghi e ragionando con la Presidente Santelli e con la Giunta che ci sarà,  avrò supporti ed intelligenze per poter lavorare al meglio, perché questo è il compito che ci hanno assegnato i calabresi, ringraziandoli per la fiducia che ci hanno dato”.