Manifestare il dissenso è un valore della Democrazia

Comprendiamo la necessità, per ragioni di ordine pubblico, che il prefetto sia avvisato di una manifestazione pubblica, ma riteniamo che questo non può essere scambiato per una richiesta di permesso, perché altrimenti sarebbe una palese violazione dell’Art. 17 della Costituzione. A fronte di ciò vogliamo sottolineare anche che secondo autorevole dottrina, supportata da altrettanta giurisprudenza, peraltro, l’obbligo di preavviso sussisterebbe solamente a fronte di quelle riunioni in luogo pubblico potenzialmente idonee ad incidere sui diritti dei terzi, in quanto è nella tutela del diritto del terzo che deve rinvenirsi la ratio del preavviso stesso. Quindi non solo esprimiamo solidarietà nei confronti degli attivisti Stefano Catanzariti, Roberto Panza e Roberto Martino per la sanzione disposta dalla Questura di Cosenza in merito alla manifestazione avvenuta il 29 luglio 2021 nel Centro storico, messa in atto pacificamente con una passeggiata per sensibilizzare la cittadinanza sulle condizioni di degrado e sui crolli che affliggono tutt’ora la parte antica della Città, ma riteniamo che la sanzione cosi comminata, sia nei termini, sia nella misura pecuniaria, risulti ingiusta e persecutoria verso una Comunità che da anni è attiva socialmente e volontariamente nel Centro storico, denunciando uno stato di abbandono ormai cronico e impegnandosi su vari fronti a cercare di migliorare le condizione di degrado e di mancanza di servizi. Invitiamo gli organi preposti a mostrare buon senso e ritirare le sanzioni in considerazione anche del fatto che non si sono verificati atti deprecabili, o violenti.