Pietro Tarasi, Progetto Meridiano non si riconosce più nel Patto Civico per la Calabria.

Il coordinamento Progetto Meridiano, di cui fa parte Calabria Terra Libera, non si riconosce più nel Patto Civico per la Calabria. Pur comprendendo le diverse posizioni che si sono cristallizzate in questi ultimi giorni, che non destano meraviglia vista la storia di ognuno di noi, ma riteniamo sia un errore porre dei veti ogni qual volta ci si accinge a svolgere un lavoro che implica necessariamente un patto tra persone e soprattutto se questo patto ha lo scopo di realizzare un progetto politico. Quando si dice che governare comporta la capacità di trovare una sintesi nelle varie istanze, anche contrastanti, perché si dovrebbe governare per spirito di servizio e per i cittadini a prescindere da come la pensano, vuol dire che questo atteggiamento deve per forza coinvolgere anche il momento della formazione del soggetto che si candida a governare. Ma se già si parte con spirito vendicativo e inquisitorio immaginando di spazzare via corrotti e indegni ergendosi a giudici, e non si manifesta una intenzione a portare avanti nessun dialogo perché impuro, è segno che ciò che si vuole costruire è una forma di governo che fa dell’esclusione la sua cifra e a noi non non interessa. Il nostro incontro si basava sulla condivisione di principi scritti nello statuto di Progetto Meridiano ben chiari e non vi è traccia dello spirito che si manifesta nel documento che si intende a voler deliberare. Un documento che ha solo il senso di barricarsi in una posizione rigida facendo prevalere ciò su tutto e mettendo sullo sfondo i problemi che attanagliano la nostra terra. Se queste sono le priorità noi di Coordinamento Progetto Meridiano assieme a Calabria Terra Libera ci tiriamo fuori. Ci dispiace aver fatto perdere tempo ma non possiamo seguire delle strategie che non condividiamo e riteniamo sia ora di camminare per la nostra strada nella trasparenza e correttezza che abbiamo sin qui dimostrato.