Progetto Meridiano, ridare alla Calabria un Governo degno di questo nome, capace di affrontare e risolvere i danni di un ventennio di scelte scellerate.

Progetto Meridiano è un comitato di coordinamento civico che si propone di favorire la relazione tra tutte le realtà che operano sul territorio calabrese in conformità ai principi fondanti del suo statuto, riassunti nella messa in atto operativa di quanto previsto dall’articolo tre della Costituzione Italiana.

Tanto premesso, è ovvio che Progetto Meridiano ha ed è un progetto politico.

La crisi in atto non investe solo il sistema sanitario, né quello economico e sociale, ma è anche una crisi di valori la cui genesi parte da lontano e mette in discussione un modello di società che ha generato disuguaglianze e ha separato fisicamente le persone, minando in modo grave la coesione sociale.

A volte si ha la sensazione che i cittadini abbiano smarrito la capacità di confrontarsi sulla base di argomentazioni ragionate e si assiste più a partigianerie da tifo calcistico, con antagonismo esasperato, odio e livore, che a quella che ha unito una comunità nella lotta per le libertà come contro il fascismo.

La cultura del nemico si è insinuata strisciante nelle persone divenendo atteggiamento sociale e la politica più becera l’ha fatta sua sfruttandola al meglio affinché la locuzione “divide et impera”, rimanga il miglior espediente di una aspirante tirannide, pur avendo determinato lo sfascio della nostra Regione.

Questa politica del malaffare ha permesso a dirigenti mediocri ed a comitati d’affari di garantirsi lunga vita al governo della Calabria, portando il sistema sanitario al collasso rendendolo inefficiente, mortificando professionalità e umiliando i pazienti. Un sistema di governo che ha impoverito il nostro territorio per negligenza e mancanza di manutenzione e che, attraverso una rete clientelare che ha assimilato anche gli interessi mafiosi, ha svilito la dignità del lavoro e impedito qualunque sviluppo atto a creare opportunità professionali e d’impresa. 

Per poter tentare di arginare questa deriva politica ed amministrativa della nostra Regione, riteniamo sia urgente soddisfare fattivamente il bisogno di politica sana costruita sulle idee e sul servizio, sulla passione di uomini e donne entusiasti che agiscano con amore per il proprio territorio e che mettano da parte gli egoismi e le fragili barricate per difendere paventate e inutili, qualora vere, purezze e verginità.

Questo è il tempo del coraggio nel quale ci si sporca le mani, proprio per ripulire e spalare anche il fango altrui e si scende nella fossa dei leoni non certo per diventarne cibo, senza remore e senza indugi.

Progetto Meridiano ha un obiettivo, finale e comunitario, chiaro: ridare alla Calabria un Governo degno di questo nome, capace di affrontare e risolvere i danni di un ventennio, frutto di scelte che hanno bloccato la macchina amministrativa, prodotto debiti e sprecato risorse pubbliche che avrebbero potuto generare ricchezza e rispondere ai bisogni dei cittadini.

È anche questo il fine di “Patto civico per la Calabria”?

Oppure il Patto preferisce rinchiudersi nel proprio guscio dorato a protezione della sua immagine immacolata, promuovendo l’ennesima battaglia di testimonianza per poi lamentarsi della miopia dei cittadini calabresi che non lo premiano?

Non sarebbe più proficuo confrontarsi con tutte le forze alternative a questo Governo tragicomico, che vuole ripresentarsi tal quale, e battere i pugni sul tavolo per promuovere un progetto nuovo, trasparente, che segni uno spartiacque con il passato, che impedisca inciuci e candidature di chi è stato protagonista diretto o indiretto dello sfascio che stiamo vivendo?

Per quale motivo alcune componenti del Patto ritengono impossibile un confronto chiaro con altre forze affinché si creino le condizioni per misurarsi utilmente nella competizione elettorale?

Per quanto allettante, le donne e gli uomini che aderiscono a Progetto Meridiano non possono stare a guardare beandosi del semplice fatto di non essere parte del gruppo d’affari che continuerà ad affossare la Regione, e godendosi il merito di non aver macchiato la propria purezza immischiandosi con i partiti se questo può significare perdere l’occasione di rinnovarli ed impegnarli a non candidare i soggetti che hanno portato allo sfascio la nostra Regione, ma neanche quelli che potevano impedirlo e non lo hanno fatto e che oggi potrebbero sbandierare una innocenza che invece è colpevole omissione.

Progetto Meridiano desidera ridare onorabilità all’azione politica, recuperando la fiducia nelle Istituzioni democratiche nel segno della Costituzione della Repubblica.

Nulla osta al confronto collaborativo con i partiti, ancora, se questi si impegnano a risolvere concretamente il ritardo che il Sud ha accumulato nell’eliminazione di quelle disuguaglianze territoriali rispetto al Nord e che hanno reso la Calabria la regione più povera d’Italia, con la più alta percentuale di giovani disoccupati, con grandi porzioni di territorio abbandonato alla gestione della criminalità ndranghetista.  Non temiamo di porre come condizione la non ricandidabilità di coloro che hanno gestito la politica calabrese nell’ultimo decennio e che chi si sostituirà loro dovrà inserire nel programma, con verifica periodica di realizzazione, una chiara presa di posizione a favore della sanità pubblica, un progetto articolato di politica ambientale e di contrasto ad ogni forma di precariato.

Progetto Meridiano è in grado di sedersi al tavolo di intesa con i Partiti se questo significa provare a sostenere una battaglia vincente con candidature competenti e di alto spessore morale: unica possibilità concreta, e non puramente di testimonianza facciale, di impegno nella rappresentanza, a servizio dei cittadini calabresi.

Progetto Meridiano, quindi, è pronto a discutere con i partiti a condizione che ci siano da parte loro segnali di discontinuità, nelle scelte dei candidati e del loro relativo modus operandi , talmente chiari da essere compresi inequivocabilmente dall’opinione pubblica e non solo dagli addetti ai lavori.

È un progetto politico trasparente, chiaro e pertanto non ha alcuna remora a camminare e costruire, con chi ne condivide principi e valori.