URGE PIANO DI VALORIZZAZIONE PER IL CENTRO STORICO DI LUZZI

Il doppio ruolo giocato dal Centro storico, di residenza e centro di servizi e commercio, ha reso questa parte di città particolarmente sensibile ai mutamenti che hanno formato l’attuale territorio urbano, con tutte le implicazioni che questi hanno portato, coinvolgendo ogni aspetto del vivere quotidiano nella città. L’aumento di popolazione nelle città, le mutate esigenze collettive, sociali , economiche e culturali, nonché le modificazioni intervenute nelle modalità di utilizzo degli spazi abitativi e lavorativi, hanno, nel passato, spostato l’attenzione sugli ambiti periferici, svuotando i Centri storici dai suoi contenuti pregnanti e dalla sua molteplice funzionalità. L’evidente e marcato fenomeno di spopolamento dei Centri storici, che come nel caso di Luzzi ha raggiunto dimensioni di vera e propria “desertificazione” è stato nel tempo determinato da alcuni fattori concomitanti:
1) Il degrado fisico e sociale della residenza, con conseguente fuoriuscita degli abitanti verso nuovi quartieri;
2) Il progressivo assedio di traffico automobilistico ed i problemi di accessibilità nel C. S.
3) lo spostamento dell’asse commerciale e dei servizi dal C.S., difficilmente compatibile con le nuove esigenze economiche e sociali.
E’ necessario incentivare la residenzialità in generale, in modo che vi sia un processo di “riappropriazione” del C.S., attraverso un progetto di valorizzazione, che faccia leva sull’influenza diretta che possono avere i residenti sulla vitalità sociale, economica e culturale del tessuto urbano.

IL RUOLO DEI RESIDENTI NELLA RIQUALIFICAZIONE URBANA

Il C. S. gode di una scarsa flessibilità: i limiti strutturali, relativi all’accessibilità, alla giusta immodificabilità di alcune sue parti, alla poca rispondenza ad alcune mutevoli esigenze della società contemporanea, lo rendono “statico”, ma non per questo morto. Il C. S. non è solo una città di pietra ma una città delle relazioni e dell’uomo: qualcosa di vivo dove dobbiamo essere impegnati a continuare a far vivere, e ,oggi più che mai ha bisogno di essere abitato e non solo visitato o episodicamente vissuto. Favorire ed incentivare il rientro dei residenti nel C.S. puntando a conseguire un riequilibrio della composizione sociale dei residenti stessi. In particolare bisogna sviluppare quelle politiche che vadano a sostegno della residenzialità dei ceti meno abbienti e concentrarsi anche su quegli elementi tesi a difendere le condizioni di vita urbana, della sua qualità, della vivibilità a dimensione umana. I residenti possono essere definiti i primi tutori della qualità della vita del C.s. svolgendo un ruolo fondamentale nelle azioni di “accoglienza” del turista o del fruitore in genere: il metodo con cui una località si offre e si affaccia al proprio ospite, l’organizzazione di tale sistema, la sua efficienza, è un aspetto che assume una valenza strategica per il discorso di marketing che bisogna necessariamente perseguire. Oltre agli aspetti socio-economici, il riuso del C.S. può essere una fondamentale difesa al contenimento dell’espansione urbanistica attraverso il recupero dell’edilizia residenziale esistente.

FG