Cosenza, turismo come fattore strategico di Sviluppo
Non dubitiamo della buona volontà ed augurando ottimi esiti all’evento cosentino, ma la Calabria è forse la terra ove le chiacchiere, i convegni, seminari, incontri, conferenze stampa e così via, sono come un vero tsunami in particolare per raccogliere consensi e popolarità, soprattutto per taluni, da devoti discepoli..! Ce ne sono millanta, con palchi e podi per tutti, spesso i soliti noti (diversamente dalla presenza di Debora Calomino che da tempo lotta e s’impegna seriamente) e, come ha saggiamente scritto Massimo Tigani Sava, ieri sul “Quotidiano del Sud” (scrivendo magistralmente di Popularismo e populismo) ma anche in passato: “E’ la Calabria delle chiacchiere a valanga e dei pochi fatti concreti. Proclami, annunci, convegni, impegni disattesi, visibilità fine a se stessa. In Calabria c’è uno sport che ci fa stare puntualmente sul podio dei premiati: le chiacchiere. (ndr: mentre) Il Popolo ha bisogno non di élite che organizzano convegni…Il Popolarismo senza Popolo non può esistere!”. Per altro, nella lettura del fitto programma, ci colpisce il coinvolgimento del turismo enogastronomico insieme al “digital food tourism”, novella consapevolezza con linguaggio di tendenza (il richiamo anglosassone fa sempre effetto..). Ben venga, dopo anni ed anni di quasi totale rifiuto (sia di amministratori pubblici che di comunicatori cosiddetti specializzati) nel rendersi conto come agroalimentare ed enogastronomia siano stati, ed ancora sono, la continua forza trainante e di prioritario successo, come i dati continuano a confermare. Dunque, meglio ora inzupparci il pane, coinvolgendo rispettabili professionisti e da tempi non sospetti come Demetrio Stancati, Gennaro Convertini, Caterina Ceraudo, Antonio Biafora, ecc. Correttamente leggeremo gli esiti con grande rispetto ed attenzione, ma vedremo anche i risultati (certo, dipendenti da tanti altri fattori) sulle concrete presenze turistiche in Calabria, e non con dati edulcorati o parziali, ma soprattutto di turisti esteri e chiedendolo a quegli operatori, non solo grandi complessi o di poche località famose, che devono fare salti mortali nei loro conti quotidiani senza mollare sulla qualità offerta al consumatore, dinanzi ad una recente crisi che sarebbe ottuso nascondere, pur se incitiamo a voler vincere…Evviva!!!
Bruno Sganga