A Saracena si presenta il libro “Joca – il Che dimenticato”
di Giorgio Durante
La storia di Libero Castiglia (Joca) e quella di Salvador Tolezano, eroi calabresi uccisi nel Brasile dei militari
Nel Brasile delle mille, annose, contraddizioni tra ricchezza e miseria, tra sfruttamento e speranza, si continua a morire per la sola colpa di sognare un paese migliore. Marielle Franco, consigliera municipale di Rio de Janeiro e militante per i diritti umani è soltanto una delle ultime vittime.
Laddove la brutalità dell’oligarchia non si è mai fatta scrupoli per mettere a tacere chiunque avesse potuto ostacolare i propri interessi: dopo avere sostenuto la lunga dittatura militare dal 1964 al 1985 è riuscita sia a far eleggere governi amici come a sbarazzarsi di governi popolari.
Adesso, con una votazione palesemente influenzata dai militari, la Corte Suprema ha rigettato l’habeas corpus per l’ex presidente e favorito alle elezioni di ottobre, Luiz Inácio Lula da Silva.
Nel libro di Alfredo Sprovieri “Joca il Che dimenticato”, edizioni Mimesis, con prefazione di Goffredo Fofi, si racconta la storia di Joca, ovvero di Libero Giancarlo Castiglia, che partendo da San Lucido in Calabria, sua terra di origine negli anni ’50, e dopo avere lavorato come metalmeccanico, collaborando al tempo stesso col giornale comunista A Classe Operária, quando i militari nel 1964 destituiscono l’allora presidente João Goulart, pur potendo tornare in Italia decise rimanere in Brasile e lottare.
È stato l’unico straniero a prendere parte alla guerriglia dell’Araguaia negli anni ’70, ed è l’unico italiano accertato nella lista dei detenuti scomparsi, un desaparecido, in quanto il suo corpo non è mai stato identificato. In un passaggio del libro si attribuisce al protagonista la frase “Lo so che questo non è il mio paese, ma c’è la libertà da difendere e se nessuno ci prova le cose non cambieranno mai”.
Analoghi pensieri sono passati presumibilmente per la mente di un altro calabrese, di Saracena, Salvatore Tolisano, che dopo essere emigrato anche lui negli anni ’50 in Brasile, alla fine degli anni ’60, col nome nel frattempo trasformato in Salvador Tolezano, diventa presidente del sindacato degli impiegati di banca dello Stato di San Paolo. Incurante dei rischi derivanti della sua attività, fu vittima della mano assassina della dittatura. Il 27 febbraio del 1970 il suo corpo privo di vita fu ritrovato in uno stagno nei pressi di Sorocaba, dove si era recato da solo per tenere una conferenza sui temi del lavoro.
Su questi argomenti il gruppo consiliare Saracena in Comune ha organizzato un incontro presso la Sala Consiliare di Saracena (CS) il giorno 14 aprile 2018, con inizio alle ore 17.00, nel quale, con la moderazione di Chiara Fazio (giornalista), interverranno: Leonide Spinelli del gruppo consiliare “Saracena in Comune”, Mario Occhinero dell’Associazione per i diritti umani “24marzo onlus”, Barbara Forte, fondatrice dell’unica biblioteca di scambio della Calabria “Il Fiore di Aria”, Walter Castiglia, fratello di Libero Castiglia (“Joca”), e l’autore del libro Alfredo Sprovieri. E’ previsto inoltre il libero intervento dei presenti.