Cosenza, una tragedia, purtroppo annunciata gestita nell’indifferenza delle autorità preposte.
di Francesca Librandi
Non si può che esprimere una enorme amarezza rispetto al tragico episodio che ieri sera ha spezzato la vita di un ragazzo di 33 anni, al quale si aggiunge un grande rammarico per un incidente, che al di là dell’incontro con un destino avverso, si poteva evitare se una certa incuria ormai endemica nella nostra città fosse combattuta con più decisione anche da noi cittadini. La frana che ha reso necessario chiudere con i blocchi di cemento denominati “new jersey” il passaggio sulla strada che da Portapiana porta in via Vittorio Emanuele II è accaduta più di un anno fa, ma da noi vige la cattiva abitudine di piazzare la toppa e poi dimenticarsi del problema. Tra l’altro, fatto gravissimo, non vi era nessuna segnalazione apprezzabile e a giusta distanza per favorire comunque il rallentamento del veicolo , o adeguata illuminazione, nei pressi dell’interruzione. In certi periodi quella è un’arteria importante per alleggerire il traffico che si concentra in alcuni punti, come il punto di passaggio che dai casali porta a San Francesco di Paola, oltre al fatto che è considerata una strada panoramica frequentata anche per la suggestiva vista di Cosenza che vi si apprezza. Ma ormai amministrare la Città non significa più da tempo occuparsi dei bisogni dei cittadini, o a semplificare la loro quotidianità migliorando la viabilità, offrendo servizi, come la puntuale manutenzione delle strade, della rete idrica, dei parchi. Ormai gli episodi non sono isolati e molta parte della Città, in termini di sicurezza e viabilità, sono disastrate; Il rischio di evento tragico è’ praticamente all’ordine del giorno. Si preferisce occuparsi del ponte di Calatrava come se fosse indispensabile alla Città e non un collegamento superfluo realizzato solo per questioni esteriori e di sfarzo. Il centro storico nel quale la strada dell’incidente è allocata non gode di nessuna attenzione amministrativa ormai da anni e seppur si continua a denunciare questo stato di abbandono l’amministrazione comunale è rimasta sorda. Oggi però un ragazzo che probabilmente voleva solo godere della bellezza di un panorama suggestivo ha perso la vita, e non rimangono che le lacrime e l’amarezza di genitori, parenti e amici, ma anche di una cittadinanza sgomenta che forse dovrebbe sviluppare più partecipazione civica alle sorti della nostra cittadina.