le prime nomine della governatrice, stimolano le prime reazioni dell’opposizione

di Pietro Tarasi

La proclamazione dei nuovi consiglieri regionali ci fa entrare in un clima nuovo dove ci si concentra finalmente sulla attività di governo. Ritengo che la Governatrice, o come direbbero ancor meglio in America latina la “Governatora”, abbia di fronte una bella sfida.
Quello che preoccupa sono le prime mosse che, ritengo, non vadano nella giusta direzione.
Oggi la Calabria vive una fase drammatica in cui la diaspora della sua popolazione sembra inarrestabile, dove il lavoro quale diritto fondamentale è negato per mancanza di opportunità. Una terra martoriata dal dissesto e gestita con disprezzo dell’ambiente e del decoro dei suoi cittadini. Micro discariche costellano i marciapiedi delle nostre città e subiamo ripetute carenza idriche per inefficienze organizzative. Sembra che da noi i cambiamenti climatici abbiano già manifestato i loro effetti prima ancora che siano effettivamente accaduti.
Ciò non di meno nella mente di chi ci governa sembra che la soluzione sia di sancire quello che è chiamato “stato di eccezione” in cui si giustificano azioni repressive volte a garantire la sicurezza e non ad affrontare i problemi. La domanda sorge spontanea. La gestione delle crisi ambientali richiede una politica di ampio respiro e di lunga gittata in cui si programmino azioni volte al contenimento, se non alla modificazioni, dei fattori di rischio. Discariche, acque reflue, crisi idriche, dissesto idrogeologico e quant’altro sono alcuni dei problemi che richiedono una coralità di competenze per affrontarle nel miglior modo.
La scelta di un assessore all’ambiente quale il Signor De Caprio, in arte ultimo, preoccupa non tanto per la persona, sicuramente meritevole nel suo campo, ma nel ruolo. Sarebbe come sancire lo stato di eccezione di cui sopra sostenendo che l’unico approccio possibile è giudiziario. Sembra proprio una rinuncia all’azione politica che necessita di un piano complesso di azione e soprattutto per le problematiche ambientali che sono per loro natura trasversali a tutte le tematiche. A ben vedere anche la scelta alla cultura potrebbe porre delle riflessioni sulla opportunità di affrontare un altro tema così imponente con un approccio che rischia di essere parziale. Ma su questo ultimo punto sospendiamo il giudizio visto che la scelta è caduta su persona che ha un impatto mediatico di respiro internazionale.
In questo clima stellare aspettiamo intanto che la Governatora copra le altre caselle del puzzle con la speranza che possa entrarci anche un pó di politica e che sia di ampio respiro.