PREMIO ALVEARE 2021, CONFAPI CALABRIA PROMUOVE LE IMPRESE DEL TERRITORIO.

di Marilia Argentino

 

Si è svolto il 17 settembre scorso, nella raffinata location di Villa Rendano a Cosenza, l’annuale evento promosso da Confapi Calabria, giunto alla sua VI edizione, in occasione del quale vengono premiate quelle imprese operanti sul territorio regionale che più si sono distinte nei vari settori economici.

Confapi è l’acronimo di Confederazione della piccola e media industria privata italiana, a cui sono attualmente associate circa 83.000 imprese per un milione di dipendenti, ed il Premio Alveare evoca proprio l’immagine di una colonia di api che dà vita ad una struttura sociale dove ognuno ha il suo compito, che porta avanti con dedizione e passione affinché tutto funzioni perfettamente e arrechi vantaggio all’intera famiglia. Come le api che vivono in un alveare, le piccole e medie imprese calabresi cooperano per un obiettivo comune: lo sviluppo socioeconomico e socioculturale del territorio regionale.

Come di consueto, anche quest’anno l’evento è stato inaugurato dal discorso del presidente di Confapi Calabria Francesco Napoli. Egli ha voluto rendere omaggio alla figura dell’imprenditore e al suo ruolo non sempre ben compreso e spesso ingiustamente criticato.

Nei suoi rapporti con istituzioni, impiegati, clienti e investitori, l’imprenditore è un eroe moderno che deve saper destreggiarsi tra sfide continue, problemi imprevisti (come quelli occorsi negli ultimi due anni a causa della pandemia), cambiamenti improvvisi, conciliando garanzia e stabilità alla necessità di reinventarsi costantemente.

Il presidente Napoli ha poi sottolineato l’importanza di un lavoro sinergico tra imprese ed Università ed enti di ricerca del settore sia pubblico che privato, in modo da concertare comuni e proficui piani di crescita.

Lungi dal voler richiedere sussidi pubblici, Confapi si pone come un gruppo di imprenditori impegnati nello sviluppo economico della nostra terra, come una squadra di timonieri di una nuova possibile Calabria, di una nuova possibile Italia.

La prima azienda premiata è stata, per il settore agroforestale, l’Impresa boschiva Perri Giuseppina, nata nel 2000 a Cotronei (KR), che si occupa di attività selvicolturali, di taglio e lavorazione del legno.

Il secondo riconoscimento della serata è stato assegnato a Gambilongo Caffè, impresa che opera dagli anni ’60 e che, nata da una passione e un’esperienza tramandata di generazione in generazione, è riuscita a distinguersi per la qualità dei prodotti e dei servizi offerti, fino a divenire uno dei marchi più apprezzati nel settore della produzione e della distribuzione nel Sud Italia e non solo, poiché nuove prospettive stanno portando l’azienda ad aprire ulteriori orizzonti verso il mercato internazionale. Gambilongo Caffè, inoltre, investe molto nella formazione: la sua academy, infatti, offre corsi rivolti sia a baristi professionisti che a semplici coffee lover.

Per il settore viaggi e turismo Confapi ha premiato il tour operator di Reggio Calabria Viaggi&Miraggi. Fondata nel 1999 da Giovanni Giordano e sua moglie Elvira Surace, ha subito dovuto affrontare la notevole sfida, superata brillantemente, di organizzare il viaggio e il soggiorno di 1.300 persone in occasione del Giubileo del 2000. Da allora si sono susseguiti un successo dopo l’altro e, malgrado l’arresto forzato durante la pandemia, la Viaggi&Miraggi resta una realtà in grado di offrire servizi eccellenti e altamente professionali.

Un ulteriore premio è andato alla Service Credit S.p.A., il gruppo imprenditoriale Giannini. L’istituto finanziario nasce nel 1999 e si afferma ben presto come partner di riferimento nella gestione e il recupero del credito per banche, società finanziarie e utilities a livello internazionale. Ha sede a Cosenza, Roma e Milano. Successivamente, il gruppo Giannini amplia la sua attività anche nel settore della ristorazione, aprendo locali nelle città di Cosenza e Roma, locali che riscuotono enorme successo e rappresentano punti di riferimento della movida cosentina e romana.

Per quanto riguarda l’ambito della logistica e dei trasporti, a ricevere il premio è stata l’azienda IFG srl, nata nel 2000 a Montalto Uffugo, il cui presidente è Franco Falco. Nel corso degli anni la società ha implementato il suo volume di affari sviluppando importanti relationship con aziende multinazionali del mercato logistico sino a garantire consegne a domicilio in 24 ore in tutta Italia.

Per il settore moda è stato premiato il fashion designer cosentino Claudio Greco, personalità eclettica e molto nota nel panorama nazionale, già ambasciatore della moda per la Calabria.

Ancora, a rappresentare il fiorente settore cinematografico è stato scelto il location manager Vito Pasquale Arnone, il quale ha spiegato che girare un film in Calabria non serve solo a promuovere il territorio ed a sganciarlo dai soliti stereotipi, ma permette di creare nuove importanti opportunità di lavoro e di sviluppo economico. A tal proposito menziona, oltre al lungometraggio “Il buco” di Michelangelo Frammartino recentemente premiato al Festival del Cinema di Venezia, la miniserie televisiva “Giuseppe Moscati – L’amore che guarisce” girata a Cosenza, che ha visto la partecipazione di 1.280 comparse ed una ricaduta di 1.500.000 €, e la pellicola “Ostaggi” girata a Rende e ambientata all’interno di una panetteria della città dove si vendono (e si vedono nel film) prodotti esclusivamente calabresi. Ecco, allora, che anche il cinema potrebbe fungere da volano per l’economia della nostra regione.

Arriviamo, così, ai premi speciali, a partire dal premio “Ninetto Quattrone” (che fu presidente Confapi negli anni ’80) giunto ormai alla sua IV edizione. Quest’anno l’ambito riconoscimento è stato meritatamente conferito a Francesco Saccà e alla sua azienda agrozootecnica sita a Roccaforte del Greco, un piccolo comune della città metropolitana di Reggio Calabria, posto a 971 m.s.m. sul versante meridionale dell’Aspromonte.

L’azienda produce olive, olio, prodotti lattiero-caseari, frutta e verdura da agricoltura biologica ed affonda le sue radici nel lontano 1700, in una cultura di stampo familiare, permeata da un senso di rispetto e fedeltà alla madre terra, alla tradizione e alla passione che si tramanda di generazione in generazione. L’azienda Saccà ha dovuto guardarsi da molteplici pericoli nel corso dei secoli, ed il pericolo più brutale, meschino e incomprensibile si è rivelato essere proprio l’uomo, con le sue deprecabili manie e la sua congenita e spietata inclinazione a danneggiare e distruggere. L’ovvio riferimento è alla terribile serie di incendi devastanti appiccati, per mano di delinquenti, nei boschi dell’Aspromonte la scorsa estate.

Come racconta Francesco Saccà, il danno derivato dalla perdita di pinete ed uliveti millenari è inestimabile poiché inestimabile è il loro valore. Non si tratta di un mero danno economico e materiale, ma è una perdita per un’intera comunità, per l’intera umanità. Pensiamo alla deturpazione di un paesaggio che era stato da poco riconosciuto patrimonio dell’umanità, alla perdita di vegetazione e, di conseguenza, di ossigeno nell’aria, all’aumentato rischio di esondazioni a valle a causa dell’assenza delle fronde degli alberi che frenano le acque torrentizie.

Rammentando le parole del presidente Napoli, l’imprenditore non è solo il professionista mosso da sete di guadagno, ma è colui che traina il progresso di un territorio nella buona e nella cattiva sorte, accollandosi l’onere di fronteggiare e risolvere anche le situazioni più drammatiche. Per questo l’imprenditore è un eroe. Per questo Francesco Saccà è un eroe.

È anche vero, però, che bisogna rivedere i piani di gestione degli incendi, affinché sia possibile spegnerli e arginarli prima che provochino danni irreparabili, prima che causino la morte di persone e animali e che distruggano i nostri preziosi alberi. Si rende altresì doveroso un maggiore controllo delle aree boschive per proteggerle dai piromani che nutrono così poco rispetto per l’ambiente, per la fauna, per i loro simili e per la legalità.

Ed a proposito di legalità, Francesco Napoli precisa come essa sia un criterio imprescindibile per la crescita e lo sviluppo dell’economia, al punto che si è ritenuto opportuno istituire il Premio della legalità, assegnato in questa occasione all’Arma dei Carabinieri, rappresentata dal colonnello Agatino Saverio Spoto da poco alla guida del Comando Provinciale dei Carabinieri.

È stato ufficialmente concordato un patto di collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e la Confapi, allo scopo di condurre iniziative di promozione e tutela della legalità. Obiettivo comune è preservare la sicurezza e il rispetto della legge, prerogative indispensabili per un’economia sana.

Visto il profondo impegno che Confapi riserva al sociale, un premio è stato conferito anche a Francesca Caruso e Francesca Benincasa per Oncomed, una realtà unica nel Centro – Sud, un’associazione protesa al sostegno e alla difesa di chi non può permettersi cure private. Nata nel novembre 2019, offre visite specialistiche ed esami diagnostici gratuiti alle persone che versano in difficoltà economiche, avvalendosi di una squadra di 16 medici e 7 volontari al servizio dei più deboli.

Tornando agli ambiti culturali, un riconoscimento è stato assegnato al Conservatorio Giacomantonio di Cosenza, a 50 anni esatti dalla sua nascita. Il premio è stato consegnato nelle mani del direttore, il M° Francesco Perri, che ci invita a riflettere sulle potenzialità di un istituto musicale in ottica economica. La musica non è solo formazione e didattica, ma il Conservatorio oggigiorno può essere considerato a tutti gli effetti un’impresa capace di estendersi in altri settori dell’economia e di collaborare con diverse realtà imprenditoriali.

Infine, il Premio Alveare assegna un riconoscimento che rappresenta una sorta di premio alla carriera. Quest’anno è stato conferito al celebre Enzo Noce, agente teatrale, impresario e promoter che nel 1970, con licenza ministeriale, cominciò la sua carriera nel mondo della cultura e dello spettacolo.

Sono tante le celebrità con cui Enzo Noce ha collaborato. Possiamo citare Fausto Leali, i Camaleonti, i Matia Bazar, Riccardo Fogli, i Nomadi. È stato inoltre agente di Mia Martini e impresario personale di Mino Reitano. Ancora, ha fondato il marchio “Musica&&Musica” e la società “L’altro teatro” che organizza rassegne teatrali.

Ha accompagnato la serata dei premi un elegante welcome culinario a cura del MEC Mercato delle Eccellenze Calabresi guidato da Giovanni Guido, che per le degustazioni ha coinvolto Giovanna Conforti (una piccola azienda di trasformazione agroalimentare della Calabria), Gianfranco Pironti di “Antiche Vigne”, Rosanna Giordano produttrice di fichi, la Cozac Salumi DOP di Calabria di Fabio Presta, Antonio Arnone di ValleFiore Formaggi. Il tutto magistralmente allestito e presentato dalla Maccheroni Chef Academy.

Le imprese calabresi hanno molto da dare per lo sviluppo del nostro territorio. E pian piano, finalmente, ce ne stiamo accorgendo.