Un incubo chiamato Villa Torano.

Di chiaro in questa storia non c’è nulla. L’RSA Calabrese con più casi di contagio diretti o indiretti, se ne contano al momento 78, è al centro di una vera e propria bufera sanitaria, giudiziaria e mediatica. Se non fosse che i proprietari hanno interessi e coperture politiche con l’attuale presidenza della giunta regionale, sarebbe stato già revocato loro l’accreditamento. «… lo dice Giuseppe d’Ippolito del M5S che la gestione di Villa Torano sarebbe riconducibile al politico Claudio Parente, che appartiene allo stesso schieramento della presidentessa della Regione Calabria, Jole Santelli, e dunque con un possibile, forte conflitto di interessi in questa vicenda ancora non chiara, che in ogni caso dovrebbe indurre l’esecutivo regionale a rivedere a fondo i rapporti con la sanità privata, spesso riferibile a soggetti con incarichi elettivi».

Ovviamente nessuno potrà credere che 78 persone, tra operatori, congiunti di questi e ricoverati si siano contagiati tutti il lunedì di pasquetta, il virus circolava nella struttura da giorni e i segnali evidenti c’erano tutti forse già dagli inizi di Marzo. Interessi economici, di milioni di euro e d’immagine probabilmente hanno consigliato alla direzione di tenere il fuoco sotto la cenere, finchè l’epidemia non è esplosa con una degente che ha avuto necessità di ricovero ospedaliero. Da questo momento la proprietà  avvalendosi di rapporti politici e di altro genere (massoneria?) ha cercato di riportare il tutto in un ambito più contenuto, dapprima con la farsa dei test errati, e poi con una serie di comunicazioni tese alla mistificazione della realtà. Ma l’ASP sapeva? Pare che l’Asp non solo non fosse stata informata ma è stata pure scavalcata dalla proprietà dell’RSA Villa Torano che si è procurata i primi tamponi di soppiatto grazie ad una serie di connivenze con la protezione civile calabrese del dimissionario Pallaria, finito sui media nazionali per una pessima figura fatta durante un intervista, e oggi guidata da Fortunato Varone, miracolato nipote di Natuzza Evolo. Certo è che la regione ha perso il controllo delle RSA, anche perchè solo nella provincia di Cosenza sono oltre una ventina e quasi cento in tutta la regione, insomma un business milionario, che fa gola a gruppi di potere anche di tipo massomafioso.

Alcune volte il tentativo di rimedio, è peggiore del male. La storia della Rsa di Torano non convince, come non convince, la teoria dell’errore nei test. Anzi non regge proprio. Le pezze a colori si vedono meglio dei buchi. Penso sia stato doveroso per la magistratura aprire un fascicolo, intere comunità sono state assoggettate a rischio di epidemia per salvaguardare interessi economici di gruppi di potere e di politica di bassissimo livello. Che si è anche attivata per trovare improbabili scappatoie . Dobbiamo sgomberare il campo da ogni dubbio, proprio per questo la Procura deve dare risposte perché non accada mai più che un luogo che dovrebbe essere protettissimo, diventi un un focolaio epidemico.