Progetto Meridiano: Il voto al 14 febbraio 2021, non permetterà alle nuove forze politiche di partecipare.

LE ELEZIONI NON RAPPRESENTANO UNA EMERGENZA MA UNA OPPORTUNITà:

OCCORRE IL GIUSTO TEMPO PER PREPARARSI AL VOTO E LA CALABRIA LO PRETENDE

La decisione del Presidente facente funzioni della Regione Calabria di fissare la data del voto al 14 febbraio 2021, visto lo scenario di emergenza sanitaria dove ogni occasione di confronto democratico in presenza potrebbe essere causa di accelerazione dei contagi, non permetterà alle nuove forze politiche di presentarsi.

La necessità di rinnovare gli organi di Governo regionale determinata dall’assenza di una istituzione con pieni poteri, pur se comprensibile, andava gestita nell’ampio lasso di sessanta giorni indicati dal Governo centrale, scegliendo la data più lontana e, quindi, lasciando alle parti quanto più tempo possibile.

Alla luce di queste considerazioni, la scelta della data più vicina potrebbe essere letta come un attentato al diritto democratico dei cittadini calabresi in quanto con l’arrivo dell’inverno, che certamente determinerà un aumento in sovrapposizione di malanni stagionali con relative complicanze in una condizione già di estrema fragilità del sistema sanitario regionale, diventa impossibile garantire la partecipazione dell’elettorato calabrese alle azioni propedeutiche al voto: la raccolta delle firme ed il dialogo tra candidati e cittadini sono solo un esempio di quelle attività che, per effetto delle restrizioni sanitarie, subirebbero significative limitazioni, privando di pari opportunità, rispetto a quanti presenti da sempre sulla scena politica, le eventuali nuove candidature alla rappresentanza democratica.

Probabilmente, il Governo centrale avrà valutato, sbagliando, di affidarsi al buon senso di chi è preposto alla scelta della data elettorale, non considerando che una scelta sbagliata come quella operata favorirebbe solo chi ha già le liste pronte da tempo (e non ha alcun interesse ad un eventuale rinnovamento della classe politica regionale) in danno di chi, invece, si inserisce nella campagna elettorale per la prima volta.

Tra l’altro è difficile pensare che le restrizioni in atto possano essere allentate sulla scorta dei dati epidemiologici nel breve periodo e, pertanto, non si comprende come si possa pensare di fissare una competizione elettorale in concomitanza con il divieto di spostamento dalle Regioni. Piuttosto, sarebbe auspicabile usare un periodo di tempo più lungo per chiedere e ottenere dal Governo centrale la predisposizione di strumenti normativi utili a favorire la partecipazione dei votanti fuori sede in costanza di situazioni d’emergenza sanitaria, e non solo, come quella in corso.

Il deficit di partecipazione non è grave solo in termini di rappresentanza, ma lo è ancor di più perché consente una maggiore permeabilità del sistema alle infiltrazioni delinquenziali, quelle stesse per il cui contrasto la Calabria ha necessità non solo di dotarsi di un Governo regionale libero e competente, ma anche di ottenere l’appoggio incondizionato del Governo centrale, non solo a supporto dell’azione della magistratura, ma anche e soprattutto nel contribuire alla nascita ed allo sviluppo di azioni preventive efficaci e a tempo indeterminato.

Un rifiuto del Governo ad intervenire nel procrastinare la data delle elezioni potrebbe essere letto come un avallo al mantenimento delle logiche di potere che hanno determinato la condizione d’emergenza in cui la nostra Regione versa da tempo, favorendo quelle consorterie che basano il consenso su consolidate reti clientelari e con il pericoloso ingresso di organizzazioni criminose capaci di orientare il consenso in modo reso ancora più strutturato ed efficace dalle nuove condizioni di emergenza.

Anche la possibilità di esprimere la preferenza di genere appena accordata nel sistema di voto regionale rischia di essere inficiata da una infelice individuazione della data delle elezioni, in quanto non c’è il tempo necessario perché la preferenza di genere possa non essere casuale (come spesso in passato) ma associata a valori di competenza, intelligenza ed onestà che permettano alle donne in lista di poter essere equamente elette e governare.

Nonostante lo svolgimento delle elezioni rappresenti una urgenza per via dell’assenza di un governo legittimo, esiste una scala di valori anche tra le urgenze e le priorità , sulla scorta di quanto su esposto, si ritiene più urgente e prioritario chiedere al Governo di spostarne la data in modo da garantire il diritto al voto democratico costituzionalmente inteso a tutti i Calabresi e, quindi, ai cittadini italiani che più hanno necessità di una sana e libera presenza istituzionale sul territorio.

Progetto Meridiano